Assegni, età, cumulo: ecco tutte le novità 2018 per le pensioni

L’innalzamento generalizzato di cinque mesi dei requisiti per andare in pensione che tanto ha fatto discutere nelle ultime settimane scatterà nel 2019. Ciò non toglie, però, che da gennaio per andare in pensione, in alcuni casi, si dovrà attendere qualche mese in più. Infatti l’anno prossimo verrà parificato il requisito anagrafico per accedere al trattamento di vecchiaia: sia uomini che donne dovranno avere almeno 66 anni e 7 mesi di età. Di conseguenza la pensione si “allontanerà” per le lavoratrici autonome, alle quali quest’anno sono richiesti 66 anni e 1 mese, e per le dipendenti del settore privato, a cui bastano 65 anni e 7 mesi.

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Previdenza: ecco cosa cambia per i lavoratori precoci dal 2018

Per i lavoratori precoci nessuna esenzione dal prossimo adeguamento alla speranza di vita Istat. Dal 1° gennaio 2019 i lavoratori che possono beneficiare, a determinate condizioni della pensione anticipata con il requisito ridotto a 41 anni di contributi di continueranno a subire l’incremento alla speranza di vita di cinque mesi e, pertanto, dovranno ragguagliare un’anzianità contributiva di 41 anni e 5 mesi.

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Ape volontaria: a Gennaio il via dopo 8 mesi di ritardo

La data è già slittata così tante volte anche nelle stanze di palazzo Chigi e del ministero del Lavoro nessuno se la sente di fissarne una. Ma per l’Ape volontaria il traguardo dovrebbe essere ormai in vista: nella settimana che si apre è attesa la firma della convenzione con banche e assicurazioni che è l’ultimo passaggio prima dell’avvio effettivo del nuovo strumento. Ovvero il prestito che permetterà a chi ha almeno 63 anni di lasciare il lavoro con un trattamento provvisorio, da restituire poi a rate in 20 anni a valere sul trattamento previdenziale definitivo. Realisticamente, viste anche le festività di mezzo, si dovrebbe riuscire a partire nelle prime settimane del nuovo anno.

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