Si è chiusa ieri, venerdì 21 aprile, salvo proroghe, la straordinaria operazione “rottamazione cartelle”, che ha interessato milioni di contribuenti.Ora che le domande sono state inviate, l’agente della Riscossione Equitalia, o Riscossione Sicilia per i contribuenti siciliani, dovrà presentare entro il 15 giugno 2017 ai contribuenti il conto da pagare. Per il Fisco, la definizione sarà valida solo nel momento in cui tutte le somme dovute saranno state tempestivamente versate.
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Rottamazione cartelle, due vie per uscirne senza danni
Parte l’ultima corsa alla rottamazione delle cartelle. L’istanza per aderire, infatti, va presentata fra meno di un mese, cioè entro il 31 marzo. Ma c’è un vuoto di un paio di mesi tra questa scadenza e il 31 maggio, data entro la quale Equitalia comunica l’ammontare del debito residuo dovuto.
Decreto fiscale, Le cartelle si rottamano con cinque rate.
La novità più rilevante introdotta dal decreto fiscale è quella della rottamazione delle cartelle, che permette ai contrinuenti di “chiudere la partita” con l’agente della riscossione pagando solo le somme iscritte a ruolo a titolo di capitale, di interessi legali e di remunerazione del servizio di riscossione. Chi aderisce alla definizione agevolata non dovrà quindi pagare le sanzioni, gli interessi di mora e le sanzioni e somme aggiuntive gravanti su crediti previdenziali. Ecco, in sintesi, come funziona la procedura.
Paghi a rate alle Entrate? Nessuna rottamazione !
Contribuenti debitori dell’agenzia delle Entrate, per aver scelto di rispondere alle sollecitazioni del Fisco a mettersi in regola, trattati peggio di chi ha, invece, scelto di trascurare questi alert e ha aspettato le richieste che passano attraverso Equitalia o altri agenti della riscossione. È questo un altro dei paradossi della rottamazione delle cartelle, introdotta dal decreto legge 193/2016. Rottamazione che presenta ancora tanti dubbi e poche certezze.