Quanto all’Ape, la nuova flessibilità ha un target dichiarato: offrire un’opzione di anticipo fino a 3,7 anni, rispetto ai requisiti attuali, ad almeno 150mila lavoratori l’anno, 350mila nel primo triennio.
L’Ape, il prestito bancario assicurato con rimborso ventennale, consentirà di lasciare il lavoro, da gennaio prossimo, a chi ha compiuto 63 anni con almeno 20 di contributi versati. Ma questa “misura madre” del pacchetto previdenziale messo a punto da Nannicini, in collaborazione con i tecnici del ministro del Lavoro, sarà accompagnata da almeno tre altri interventi capaci, a loro volta, di agevolare anticipi di pensionamento.
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