Privacy semplificata per piccole e medie imprese

Registro privacy semplificato per le piccole e medie imprese. Il Garante per la protezione dei dati personali ha diffuso ieri il vademecum per uno dei principali adempimenti previsti dal Regolamento Ue 2016/679 (siglato Gdpr), operativo dal 25 maggio 2018. Si tratta del registro del trattamento (articolo 30 del Gdpr), e cioè un censimento dei trattamenti effettuati dal titolare del trattamento e dal responsabile del trattamento.

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Chiusura liti fiscali e rottamazione al replay

Chiusura delle liti fiscali pendenti alla data del 30 settembre 2018 e terza edizione della rottamazione dei carichi iscritti a ruolo. Sono questi i primi due ingredienti della c.d. «pace fiscale» contenuti nella bozza del decreto fiscale collegato alla manovra di bilancio per il 2019. Si tratta dunque della riedizione, con contenuti e tempistiche ovviamente differenziate, di due procedure di definizione già adottate nel recente passato.

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In arrivo le lettere post-spesometro sugli scostamenti del fatturato

«Gentile contribuente, il volume d’affari che ha dichiarato è diverso da quello che risulta dallo spesometro. Se è così, può “pentirsi” e rimediare, pagando la differenza delle imposte dovute, con interessi e mini – sanzioni, grazie al ravvedimento. Se invece ritiene di avere dichiarato il giusto, può fornire le spiegazioni, così come può chiedere maggiori informazioni al Fisco». Saranno queste – almeno per quanto riguarda i contenuti – le nuove lettere che invitano il contribuente al ravvedimento “spontaneo”, pure se stimolato dalla richiesta del Fisco. Le regole sono stabilite dal provvedimento dell’agenzia delle Entrate, protocollo 237975/2018, di ieri.

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Attenzione: truffe agli utenti da parte di falsi funzionari INPS

L’Istituto è venuto a conoscenza di diversi tentativi di truffa ai danni degli utenti: alcuni hanno preso la forma di false email aventi a oggetto rimborsi contributivi, altri di telefonate da parte di sedicenti funzionari INPS che comunicavano la restituzione all’utente di somme non dovute. In tutti i casi, il fine fraudolento è quello di ottenere dati bancari e personali.

Si ribadisce che l’INPS non acquisisce, né telefonicamente né via email ordinaria, le coordinate bancarie o altri dati che permettano di risalire a qualsivoglia informazione finanziaria relativa agli assistiti. L’Istituto ha già segnalato tale fenomeno alle autorità competenti e invita i propri utenti a non dare seguito a nessuna richiesta che arrivi per email non certificata, per telefono o tramite il porta a porta.