Il 5 luglio scorso, al termine dell’udienza presso la Corte di Appello di Londra, il giudice ha respinto in modo definitivo la richiesta di LBF di impugnazione della sentenza di primo grado emessa dal giudice Richards il 12 maggio 2015.
La decisione del giudice chiude definitivamente il procedimento inglese a favore di Enasarco.
L’azione legale davanti alla Corte inglese era stata promossa dalla Fondazione per vedersi riconoscere l’importo di 61.507.902 di dollari americani, pari al valore di chiusura della put option come calcolato da Enasarco nel maggio 2009.
La put option costituiva la garanzia del capitale a scadenza fornita da Lehman AG in relazione a un investimento di 780.000.000 di euro sulle note strutturate emesse dal veicolo ARIC, interamente sottoscritte da Enasarco nel 2007.
La Fondazione, infatti, in seguito al fallimento di Lehman Brothers che garantiva l’investimento di Enasarco nel veicolo Anthracite, aveva deciso di ricostituire rapidamente la garanzia attraverso l’accordo con due istituti bancari internazionali, Credit Suisse e HSBC, ma con un maggiore onere provvigionale (a carico del veicolo Anthracite) conseguente alle mutate condizioni di mercato rispetto a quelle dell’epoca del contratto Lehman.
Tale maggior onere provvigionale fu quantificato da Anthracite, unitamente a Credit Suisse, in circa 61 milioni di dollari che, pertanto, furono oggetto di una richiesta di rimborso da parte di Anthracite nei confronti della procedura concorsuale di Lehman Brothers. Con lo scioglimento della nota Anthracite, la Fondazione ha direttamente assunto la titolarità della richiesta di rimborso (claim), nei confronti della società svizzera Lehman A.G.
A seguito di approfondita istruttoria da parte dell’attuale management della Fondazione, quest’ultima aveva adito il giudice inglese per l’accertamento della fondatezza della pretesa nei confronti di Lehman AG e, al contempo, aveva adito il giudice svizzero impugnando l’esclusione del credito Enasarco dal passivo della procedura concorsuale di Lehman.
La Corte inglese, con sentenza del 12 maggio 2015, aveva condannato la società svizzera Lehman A.G. a corrispondere alla Fondazione l’importo di 61.507.902 di dollari americani richiesto.
LBF aveva già richiesto autorizzazione a intraprendere un procedimento di appello contro la sentenza inglese, ma la relativa istanza era stata già rigettata sia dal giudice di primo grado sia dalla stessa Corte di Appello in risposta a una richiesta scritta di LBF datata 21 luglio 2015.
Il 5 luglio scorso il giudice inglese ha nuovamente respinto l’appello di LBF, eliminando una volta per tutte anche la contro-pretesa di LBF di 40 milioni di dollari americani nei confronti di ARIC e della Fondazione.
Fonte: comunicato stampa Fondazione Enasarco