Pronte le nuove regole per conferire le deleghe agli intermediari per l’utilizzo dei servizi di fatturazione elettronica dell’Agenzia. Con un provvedimento del direttore dell’Agenzia, vengono infatti definite le modalità con cui gli intermediari delegati possono inviare all’Amministrazione la comunicazione telematica contenente i dati essenziali delle deleghe ricevute, ai fini della loro attivazione automatica.
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Fattura elettronica, rivoluzione senza proroga
Non ci sarà slittamento dell’entrata in vigore dell’obbligo generalizzato previsto per il 1° gennaio 2019, ma sono fuori le partite Iva con ricavi fino a 65 mila euro (anche se non tutte), ovvero il 78% delle interessate. Ecco chi vincerà e chi perderà tra i professionisti e le imprese.
Il 78% delle partite IVA escluso dalla fatturazione elettronica
L’introduzione dell’obbligo di fatturazione elettronica tra privati potrebbe avere un impatto molto meno rilevante di quanto gli allarmi lanciati negli ultimi mesi lascino pensare. Se dovesse essere confermata l’estensione della flat tax ai soggetti con ricavi fino a 65mila euro (così come attualmente previsto dalla manovra), quasi il 78% delle persone fisiche titolari di partita IVA verrebbe escluso dall’obbligo di fatturazione elettronica. Stando, infatti, alle dichiarazioni dei redditi 2017, sul totale di 3.791.799 contribuenti con partita IVA, 2.937.945 fatturano meno di 65 mila euro l’anno.
Flat tax al 15% per under 65.000 euro e docenti, al 20% tra 65.000 e 100.000 euro
Imposta sostitutiva del 15% a decorrere dal 2019 sui redditi di impresa e lavoro autonomo per le partite IVA individuali con fatturato non superiore a 65.000 euro nell’anno precedente e che, contemporaneamente allo svolgimento dell’attività in forma individuale, non partecipano a società di persone, associazioni professionali, imprese familiari, società a responsabilità limitata o associazioni in partecipazione.