Partite Iva alla cassa per l’acconto del 30 novembre. La scadenza dei versamenti riguarda, infatti, anche le imprese individuali e i titolari di redditi derivanti dall’esercizio di professioni, svolte sempre in forma individuale: in questo caso bisognerà versare l’Irpef e l’Irap, qualora sussista l’autonoma organizzazione. Ma non solo: saranno chiamate al versamento anche le piccole partite Iva che sono nel vecchio regime dei minimi ormai in via di esaurimento (quello con imposta sostitutiva al 5%) o nel regime forfettario (imposta al 15%).
Partite IVA
Partite Iva più a rischio povertà di dipendenti e pensionati
Quasi una famiglia su quattro, tra quelle che vivono grazie ad un reddito da lavoro autonomo, nel 2015 riuscita a vivere stentatamente al di sotto della soglia di rischio povertà calcolata dall’Istat. È quanto emerge dai dati Istat rielaborati dalla Cgia di Mestre che evidenzia come le famiglie che vivono di questo tipo di reddito, liberi professionisti e partite Iva, sono quelle più a rischio povertà. Nell’anno preso in esame, il 25,8% dei nuclei familiari di questa categoria si è trovata in seria difficoltà economica.
Meno controlli sulle Partite Iva dal Fisco,Sono calati i controlli sulle partite IVA, grazie anche alle sentenze della Cassazione
Conoscere il passato per capire il futuro. Difficile prenderla con filosofia quando si parla di fisco in Italia, però la tendenza di fondo almeno si può cogliere. Gli studi di settore non sono più uno strumento di deterrenza per il popolo delle partite Iva (3,4 milioni secondo le ultime rilevazioni delle statistiche fiscali) che ne sono soggette: lo scorso anno gli accertamenti sono stati 3.765 con una riduzione del 53,8% sul 2015. Un trend discendente che è una conseguenza diretta delle sentenze della Cassazione a Sezioni Unite del dicembre 2009 che sancirono come gli studi di settore non bastassero da soli a effettuare contestazioni.
Partite Iva, sgravi su fisco e contributi
Nuove regole in arrivo su contributi e fisco delle partite Iva. Da un lato, si studia un’aliquota Inps ridotta sui professionisti freelance (quelli che non hanno una Cassa privata di riferimento). Dall’altro, l’ipotesi a cui sta lavorando il Governo è quella di consentire alle Pmi di pagare le tasse su quanto realmente incassato e non più su quanto fatturato. Misure che, stando agli annunci delle ultime settimane, dovrebbero prendere forma nella prossima legge di Bilancio.