L’INPS paga il danno se comunica dati previdenziali sbagliati

Nell’ipotesi in cui l’INPS comunichi a un proprio assicurato un’informazione sbagliata in ordine alla maturazione dei requisiti per accedere al trattamento pensionistico, merita in ogni caso tutela l’affidamento dell’assicurato e grava sull’istituto l’obbligo di risarcire il danno che puo’ derivarne. Lo ha ribadito la Corte di Cassazione con la sentenza n. 23050/2017.

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INPS: artigiani ed esercenti attività commerciali: contribuzione per l’anno 2017

Nella Gazzetta Ufficiale 300 del 27 dicembre 2011 è stato pubblicato il Decreto Legge 201 del 6 dicembre 2011,introdotto dalla legge di conversione 214, che ha previsto, con effetto dal 1 gennaio 2012, che le aliquote contributive pensionistiche di finanziamento e di computo delle gestioni pensionistiche dei lavoratori artigiani e commercianti (compresi gli agenti di commercio), iscritti alle gestioni autonome dell’INPS, sono incrementate di 1,3 punti percentuali e successivamente di 0,45 punti percentuali ogni anno fino a raggiungere il livello del 24 per cento.

La Circolare 22 del 31 gennaio 2017 regola e chiarisce l’applicazione delle aliquote contributive per il finanziamento delle gestioni pensionistiche dei lavoratori artigiani e commercianti, per l’anno 2017, individua i soggetti che hanno titolo ad agevolazioni contributive o all’applicazione della riduzione del 50% dei contributi dovuti, per coloro che hanno più di sessantacinque anni di età e sono già pensionati presso le gestioni INPS.

Dispone inoltre che per effetto della legge 488 del 23 dicembre 1999, e successive modificazioni ed integrazioni è dovuto un contributo per le prestazioni di maternità stabilito, per gli iscritti alle gestioni degli artigiani e dei commercianti, nella misura di € 0,62 mensili.

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