L’Ape sociale sarà cumulabile con redditi da lavoro entro un massimo di 8mila euro annui. Ma al momento dell’accesso bisognerà aver cessato l’attività lavorativa.
Chi fa ricorso all’Ape sociale dovrà prestare attenzione a non svolgere attività lavorative oltre una determinata soglia di reddito durante la percezione del sussidio di accompagnamento alla pensione. Il DPCM 88 del 23 Maggio 2017 stabilisce, infatti, la compatibilità del sussidio solo con attività da lavoro dipendente o da collaborazioni coordinate e continuative entro un massimo di 8mila euro annui (che scendono a 4.800 se si svolge lavoro autonomo) al lordo delle imposte e dei contributi.