Grazie al nuovo spesometro si rovescerà sul fisco una valanga di dati su tutte le operazioni effettuate dai quasi 5 milioni di partite Iva italiane, con le (poche) eccezioni di chi fa parte del vecchio regime dei minimi o forfettario. Una fotografia quasi in tempo reale degli scambi economici effettuati da professionisti e imprese che permetterà al fisco di mettere sotto osservazione le incongruenze tra le informazioni indicate dal cliente e quelle del fornitore.