Partite IVA : quanto costa veramente per tenerla aperta?

La partita IVA rappresenta uno dei requisiti fondamentali per l’agente di commercio. Essa infatti, è uno dei requisiti fondamentali per l’abilitazione alla professione.

Spesso la disinformazione regna sovrana, e in pochi conoscono i costi effettivi per tenerla aperta. Abbiamo deciso di approfondire un argomento che spesso, viene dato per scontato. Ecco i punti da tenere in considerazione.

Aprire una partita IVA: costi reali e un luogo comune da smontare
Tanti (futuri) agenti di commercio sono convinti che aprire una partita IVA richieda dei costi. Non è così, perché la sua apertura è gratuita. I costi da sostenere per tenerla aperta infatti, arrivano dopo, e vengono calcolati in base alla professione svolta, agli introiti dichiarati e al tipo di partita IVA per cui si opta.

Obblighi partita IVA: cosa include il costo del commercialista
La prima spesa da sostenere è l’onorario del commercialista. Gli obblighi che adempie includono:

– presentazione della dichiarazione dei redditi annuale, anche se non si è fatturato nulla
– tenuta della contabilità
– iscrizione presso Enasarco e versamento dei contributi previdenziali
– iscrizioni alla Cciaa o ad eventuali Albi o elenchi, con conseguente pagamento dei diritti e delle tasse annuali

Partita IVA con gestione separata o regime forfettario: differenze rispetto ai professionisti
Analizziamo le differenze tra partita IVA professionisti e iscritti alla gestione separata Inps. Questi ultimi sono lavoratori autonomi che si occupano di un’attività che non prevede iscrizione ad alcuna cassa o albo.

Per questi ultimi è prevista un’aliquota proporzionale al reddito (oggi fissata al 25,72% ma con imminente scatto al 26,23%). Il primo anno dall’apertura della partita IVA si versano gli acconti sui contributi, quello successivo il saldo (con scadenza coincidente con quella del saldo Irpef al 30 giugno) e il seguente acconto. I contributi versati, vale la pena ricordarlo, sono sempre deducibili dal reddito (questo vale anche per il forfettario).

 

 

 

Enasarco, meno case e più investimenti nell’economia reale

Patrimonio a 7,1 miliardi (6,97 nel 2015), saldo della gestione previdenziale positivo per 43 milioni mentre per quello assistenziale il saldo è a +95,2 milioni. I numeri emergono dal bilancio sociale 2016 della Fondazione Enasarco, l’ente che assicura il trattamento previdenziale (pensione integrativa rispetto al primo pilastro dell’Inps) e quello assistenziale ai 238.092 agenti di commercio attivi in Italia.

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L’azienda sul telefonino,gratis!

Tutti i documenti della propria azienda a disposizione sullo smart-phone, con un touch. In qualunque parte del mondo si trovi, l’imprenditore o l’amministratore della società potranno entrare nel cassetto digitale messo a disposizione dalle Camere di commercio, per consultare e scaricare le informazioni e i documenti necessari, direttamente dal Registro delle imprese. Visure, atti, bilanci. E tutto gratis!

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